Maturità digitale e adozione tecnologica delle PMI (focus Piemonte)

PMI: bene le tecnologie di base, indietro sulle avanzate

La maturità digitale delle PMI è in crescita, ma con differenze tra tecnologie di base e avanzate. Secondo i dati DESI 2023, circa il 70% delle PMI ha raggiunto almeno un livello base di intensità digitale, leggermente sopra la media UE (69%) [econopoly.ilsole24ore] . Ciò significa che molte piccole imprese hanno introdotto strumenti digitali essenziali (es. gestione elettronica documenti, fatturazione elettronica) nei processi quotidiani . Tuttavia, l’adozione di tecnologie avanzate rimane bassa: solo il 9% delle PMI effettua analisi dati avanzate (big data) e meno del 6% ha implementato progetti di Intelligenza Artificiale (contro medie UE del 14% e 7% rispettivamente) [econopoly.ilsole24ore] . Anche l’Industrial IoT è poco diffuso: solo il 27% delle PMI ha avviato almeno un progetto IIoT, sebbene il 46% riconosca i vantaggi potenziali di queste soluzioni [corrierecomunicazioni.it].

progetti IOT nelle imprese italiane grandi e PMI

In ambito eCommerce, si nota un quadro contrastante: appena il 18% delle PMI italiane vende online (media UE 22%), ma per quelle che lo fanno le vendite online incidono per il 14% del fatturato (media UE 11%) , segno che investire nel digitale può dare risultati concreti. Nel complesso, l’Italia ha recuperato terreno ma resta al 18° posto su 27 Paesi UE nell’indice DESI 2022, penalizzata soprattutto dal gap di competenze digitali nel capitale umano. [digital-strategy.ec.europa.eu]

Ranking DESI PMI VVS EUROPA DIGITALIZZAZIONE

Inoltre, solo il 5% delle imprese italiane usa l’IA (media UE 8%) con dinamiche ancora limitate; anche la crescita di startup innovative rimane difficile per via di un ecosistema debole e investimenti limitati in venture capital. Nel 2023, l’Italia contava solo 7 unicorni, meno del 3% del totale europeo, mentre appena il 45,8% degli italiani possiede competenze digitali di base, nettamente al di sotto della media UE del 55,6%. [digital-strategy.ec.europa.eu]


Forte spinta nell’industria, ma restano divari territoriali e dimensionali

In Piemonte (e più in generale nel Nord-Ovest) il livello medio di digitalizzazione delle imprese è leggermente superiore alla media nazionale . Circa il 62% delle piccole imprese del Nord-Ovest considera la trasformazione digitale una priorità e sta investendo nel digitale. [corrierecomunicazioni.it] Le PMI piemontesi mostrano interesse crescente per tecnologie Industria 4.0: ad esempio, l’89% delle imprese del Nord-Ovest ha avviato negli ultimi due anni attività formative per accrescere le competenze digitali dei dipendenti . Tuttavia, permangono differenze interne: esiste un forte divario digitale tra l’area urbana di Torino (più avanzata) e le zone periferiche o rurali della regione . In Piemonte, come altrove, le micro imprese spesso faticano più delle aziende medio-grandi nell’adottare innovazioni, seguendo processi incrementali e avendo bisogno di maggiore supporto esterno . I settori manifatturieri stanno guidando la trasformazione (spinti dal piano Industria/Transizione 4.0), mentre altri comparti tradizionali restano più indietro. Ad esempio, l’industria manifatturiera piemontese ha adottato ampiamente soluzioni CAD e simulazione 3D, e una recente indagine sull’Additive Manufacturing indica che il 73% delle aziende prevede di aumentare l’uso della stampa 3D nei prossimi anni , segno di un forte potenziale di crescita in quell’ambito. Al contrario, settori a minor contenuto tecnologico o aziende molto piccole mostrano ancora resistenze maggiori. In generale, le PMI più ricettive risultano quelle industriali e manifatturiere (per necessità di efficienza e competizione globale), oltre a imprese dei servizi B2B più strutturate. Anche il comparto turistico/commercio nel Mezzogiorno sta investendo nel digitale (ad esempio in sistemi di prenotazione online), tanto che la percentuale di PMI che usano tecnologie di vendita online è risultata più alta al Sud (20%) rispetto al Nord-Ovest (14%) . Le dimensioni contano: le PMI di dimensione medio-piccola (es. 50-250 addetti) sono più propense a investire in tecnologie avanzate rispetto alle micro-imprese familiari, perché dispongono di più risorse e competenze manageriali. Infatti, le iniziative di digitalizzazione finora hanno spesso avvantaggiato soprattutto le grandi imprese, evidenziando il gap da colmare per le PMI più piccole . [Centro "Luigi Bobbio"]

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Benefici riconosciuti dalle PMI per l’industria 4.0